Luci e Ombre

dal 9 al 23 Novembre 2024
Vicolo della Canonica 3/b Novara

Tutta la verità, tutta la delizia,
tutta la bellezza della vita
è composta d’ombra e di luce.
 
Lev Tolstoj


Luci e Ombre: Un Viaggio tra Chiaro e Scuro

Nell’ambito dell’arte, l’uso sapiente e strategico di luci e ombre può trasformare un’opera da una semplice rappresentazione bidimensionale in una creazione tridimensionale ricca di vita. Questo effetto, conosciuto come chiaroscuro, è stato magistralmente utilizzato da artisti del calibro di Caravaggio e Rembrandt per infondere profondità e intensità emotiva nelle loro opere.
Così come per noi l’aria è essenziale per la nostra sopravvivenza, per l’ artista il gioco tra le luci e le ombre riveste un’importanza fondamentale. Non è un caso che il tema proposto dal Centro Culturale Artenova, intitolato “Luci e Ombre”, abbia riscosso un grande successo.
Nel catalogo qui presentato, sono raccolte tutte le opere con le interpretazioni e le manifestazioni di ciò che rappresenta questo affascinante viaggio tra chiaro e scuro.
Le luci e le ombre sono elementi fondamentali che, se ben utilizzati, possono trasformare non solo l’aspetto di un’opera d’arte, ma anche il nostro stato d’animo e la nostra percezione del mondo.
Imparare a osservare e a manipolare questi elementi può arricchire notevolmente la nostra esperienza visiva ed emotiva, offrendoci nuove prospettive e sensazioni.
La luce, in tutte le sue forme, gioca un ruolo cruciale nel creare atmosfere e nel sottolineare dettagli che altrimenti passerebbero inosservati; d’altra parte, le ombre possono infondere mistero e profondità, rendendo ogni creazione un racconto visivo intriso di emozioni.
L’interazione tra queste due forze ci invita a esplorare non solo l’estetica, ma anche la psicologia che sta alla base della nostra reazione agli stimoli visivi, permettendo così una connessione più profonda con l’arte e con noi stessi.

Racconto al buio

Solo una debole luce filtra dalla finestra.
“Nonna, io ho paura del buio
e quelle ombre sulla parete
mi sembrano dei mostri cattivi”.

“Perché devi avere paura piccolo mio?
Chiudi gli occhi e ascolta la storia
della Volpe e del Lupo che decidono
di viaggiare con un’astronave
nell’universo lontano”.

“OH, nonna. Vorrei volare anch’io con loro,
quante luci si vedono e quante stelle splendenti!”

La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra
caduta e della luce che ne è venuta fuori. (Alda Merini)

La relazione che si instaura tra un artista e la sua opera è sempre qualcosa di speciale, che va ben al di là della semplice realizzazione di qualcosa di tangibile e visibile: ogni opera è, infatti, in un modo o nell’altro, l’emanazione di un pensiero, di uno stato d’animo, di una ricerca portata avanti nel tempo.
Ecco perché guardare un dipinto, una fotografia o una scultura permette a chi osserva di scoprire il mondo intenzionale dell’autore, che si rispecchia in quanto creato.
In quest’ottica acquisiscono particolare rilievo i codici comunicativi che vengono utilizzati per narrare questo mondo: sono colori, forme, segni che costituiscono in importante sostrato su cui si innesta quello che è il messaggio ultimo che il pittore e il fotografo vogliono condividere.
Anche luci e ombre sono parte di questi codici e hanno una duplice valenza: sono la testimonianza della perizia tecnica dell’artista che, applicando rigide regole compositive, arricchisce di profondità quanto rappresenta, e sono un mezzo per dare evidenza ai suoi conflitti interiori, a quelle luci e a quelle ombre che lo connotano nella sua umanità.
Questo nuovo progetto espositivo consente proprio di riflettere su questi due aspetti, ponendo particolare attenzione a quello più introspettivo che, però, si giova anche della capacità rappresentativa del suo autore. Ogni dipinto, ogni fotografia diventa allora l’espressione di sensazioni e sentimenti che emergono con evidenza, esercitando una fascinazione in cui si rimane imbrigliati.
Manet ha detto: “In una figura, cercate la grande luce e la grande ombra, il resto verrà da sé.” Questo monito è quello che può guidarci nella fruizione di questo percorso espositivo: cercare la grande luce e la grande ombra è il modo migliore per godere di quanto costantemente l’arte ci dona, la possibilità di entrare in relazione con l’altro, per condividere con lui il vivere che è quotidiano scambio di crescita, come ognuno degli artisti presenti ci insegna.

Quando il corvo torna soddisfatto all’Arca

Dentro le mura di casa
Sussurravo
Voglio diventare una donna libera
Mia madre si paralizzava
Come se avesse udito una bestemmia
O un colpo di cannone
Adoravo mia madre
Era la più sveglia
Ma non riusciva ad allentare le sue paure.
Se avesse guardato dentro di esse
Avrebbe sorriso
Le avrebbe abbracciate
E le avrebbe sedotte
Perché sapeva essere convincente con tutti

Hanno fatto una fiera del libro
Nel mio liceo
Ne ho acquistato uno
L’ho letto avidamente subito dopo pranzo
Era di una banalità sconcertante
Ho tentato di cambiarlo il giorno dopo.
Ma mi fu risposto
-No
-Chi ci garantisce che tu non l’abbia letto?
Chi parlava era una suorina così graziosa
Si muoveva come una ballerina
Ma aveva il cuore piccino piccino

È morto un mio amico
Qualche giorno fa
Faceva il count down per i cento anni
Era stato Partigiano
Ho raccolto la sua eredità
Conoscete Rocco Bellio?
Con l’accento sulla i
Era andato a trovare la sua morosa in Valsesia
È stato giustiziato dietro la Chiesa
C’è una lapide che lo ricorda
Era giovanissimo
Anche se in quella foto sembra più grande
Col suo bel pizzetto
Magari l’hanno fucilato ragazzi giovani come lui.
Chissà se anche loro avevano il pizzetto.
Era il 9 aprile del 44
Mi ha raccontato tutto la Martina
Aveva 10 anni e se lo ricorda bene
Ogni volta che la incontro le dico
Martina, tu mi hai raccontato la storia di Rocco e della sua canottiera
Si vedono ancora i buchi sul retro della chiesa.
Lei si schermisce e riprende a chiacchierare d’altro.

Adesso spicchiamo il volo
Dritti come dardi
Di stella in stella
Puntiamo un buco nero
Lì dentro potremo dondolarci forever
Ma con un colpo di reni
Torniamo giù
Sulla terra
Desiderosi di essere asciugati ed
abbagliati dal Sole.
Brandelli di buio
Come resti di una maglia logora e sfilacciata
Si sono attaccati alle nostre membra
Forever

Chiudiamo gli occhi
Ci immergiamo nello sfavillio del mare di agosto
Un battesimo del cuore
Andiamo giù
Giù
Giù
Giù
Fino ad incontrare i pesci fosforescenti
Non c’è più il celeste o il blu
Ma nero pece
Pochi metri di luce e chilometri di buio

Siamo fatti di questa pasta
Non solo della pasta dei sogni
Gratta la vernicetta dorata ed emerge l’ombra
E ci risucchia
L’ombra non è dietro
Ma dentro
Badate bene
È linfa vitale
Oltre che caos ed orrore
Quando il tre piedi su cui ci issiamo
Battendo il petto
E rifacendo l’urlo di Tarzan
(il nostro piedistallo)
Traballa
Essa in qualche modo ci sorregge
E ci nutre
Ci conosce
Ha pietà di noi
Noi
Donne e uomini sciocchi continuiamo a rinnegarla
Come fece Pietro con il suo Dio.


Artisti presenti in Mostra:


Slide delle opere in mostra

Inaugurazione

video di inaugurazione

L’evento ha visto una folta partecipazione di artisti e visitatori. Durante l’apertura, abbiamo avuto il piacere di ascoltare la professoressa Federica Mingozzi, critica d’arte, che ha guidato il pubblico attraverso il percorso espositivo con grande passione tra le luci e le . Hanno presentato l’evento Violetta Viola, Eva boglio ed Emilio Mera.

Catalogo

Eventi Correlati

Presentazione e Video

Eva Boglio

Carlo muscarello


Presentazione

Federica Mingazzi ha introdotto Luca Scopitteri, autore del libro “La legge del settimo giorno”, durante l’evento che si è svolto sabato 23 novembre presso la sede di Artenova, situata in vicolo della Canonica 3b a Novara. L’evento è stato organizzato in concomitanza con la mostra collettiva “Luci e Ombre”.
Ringraziamo Federica Mingozzi moderatrice, Emanuela Fortuna che con fantasia ci ha introdotti nei misteri di Novara, Luca Scopitteri per il suo entusiasmo dimostrato nel presentarci il suo libro.

Rassegna stampa e altre comunicazioni

Allestimento mostra:


Organizzatori della mostra:

Violetta Viola – Presidente

Eva Boglio – vice Presidente

Emilio Mera – allestimento mostra

Carlo Muscarello – fotografia

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