Pillole d’Arte meno conosciuta – Nairy Baghramian

Un viaggio, soprattutto al femminile, per conoscere artisti meno famosi.

Pillole d’Arte a cura della Prof.ssa Federica MINGOZZI, insegnante di materie letterarie all’Istituto Carlo Alberto di Novara, nonché guida turistica, delegata FAI e conduttrice televisiva di apprezzati programmi culturali su Videonovara


Nairy Baghramian nasce a Isfahan, in Iran, nel 1971. Nel 1984 si trasferisce a Berlino, dove attualmente vive e lavora, realizzando sculture e installazioni. “Forse sono stata attratta dal fatto che, essendo tridimensionali, mi consentono di girare loro intorno e di guardare le cose da una prospettiva sempre diversa, continuando a interrogarmi e a pormi delle domande, senza fossilizzarmi sulle mie opinioni”. Sulla sua formazione hanno avuto un grande impatto le performance teatrali e la danza, la scultura surrealista, il Post-minimalismo, l’arte povera e il cinema. Gli elementi costitutivi del suo lavoro sono rappresentati dall’interesse ad attraversare e ripensare il confine tra interno e esterno, ad analizzare il rapporto che lega l’oggetto estetico alla cornice che lo accoglie. Ogni opera si lega così al tempo, al luogo e al contesto socio-politico in cui è inserita. Le sue sculture sono realizzate in materiali diversi, fra cui marmo, acciaio, silicio, resina e cuoio, e indagano il rapporto delle forme tra loro; ognuna comporta infatti un’esperienza fisica, condizionata dallo spazio circostante. Nel realizzarle usa un vocabolario astratto che combina forme geometriche e organiche, materiali industriali e elementi morbidi, evidenziando il sottile legame che unisce le diverse attività umane. Inoltre, l’utilizzo di supporti sottili le permette di indagare la fragilità e l’instabilità della materia, stimolando le reazioni dei riguardanti di fronte a opere che sembrano sempre sul punto di cadere e infrangersi. Nel 2020 è stata protagonista di una grande mostra a Punta della Dogana. All’ultima Biennale di Venezia, dove era già stata invitata nel 2011, invece delle note biografiche ha scelto di presentarsi con “Nata felice”. È stato inoltre recentemente annunciato che le sarà attribuito il premio Nasher 2022. L’artista dice “fare arte è, di per sé, un atto politico e responsabile. Senza l’arte avremmo a che fare con una società impoverita”.

A cura di Federica Mingozzi

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