anno 2023
testo di Eva Boglio – fotografie di Carlo Muscarello
Il sogno che abbiamo nel cuore prosegue il suo cammino.
E’ stato un cammino che ci ha portato nel grande, immenso, sconfinato sud della Namibia.
Abbiamo attraversato il deserto di sabbia rossa del Kalahari e la foresta degli alberi faretra.


Abbiamo aspettato il tramonto seduti sul margine del Fish River Canyon: smisurato, come tutto in Namibia, profondo, si perde la percezione dello spazio.
Passeggiare lungo il suo margine, dopo tanti chilometri di polverose strade percorse, davanti a tanta immensità, è una sensazione unica.
Raggiunto l’oceano a Luderiz, cittadina coloniale al confine tra deserto e oceano, abbiamo visitato al tramonto il disabitato sito industriale di Kolmanskop. Siamo entrati nelle sue case ora deserte, perché nella miniera i diamanti si sono esauriti e la cittadina è stata abbandonata; ci siamo fermati ad ascoltare i silenzi, a riempire le scarpe di sabbia, perché adesso la sabbia è la padrona assoluta.


Ci siamo addentrati, tra panorami mozzafiato dai colori incantevoli, nel deserto del Namib, il più antico del mondo, per raggiungere le mitiche dune di Sossusvlei: uno scenario fantastico di dune via via sempre più alte.


Una depressione forma un “miracoloso” lago contornato da alte dune; da qui abbiamo raggiunto , prima dell’alba, il Deadvlei, il lago morto sovrastato dal “Big Papa” (la più alta duna della zona), che ci ha offerto un emozionante scenario.


Scortati da una tempesta di sabbia, siamo tornati verso la costa e l’impetuoso oceano .
Walvis Bay ci ha accolto con fenicotteri rosa, pellicani e colonie di otarie.


Impegnati a guardare i nostri passi ascoltiamo lo scricchiolio dei sassi sotto le suole.
Camminiamo nell’aria fredda della notte e un soffio di vento ci fa alzare il capo: gli occhi rivolti al cielo.


L’infinito brillante ci sovrasta. Siamo schiacciati e annientati dall’immenso spettacolo che l’universo ci offre.
La nostra anima ormai rapita si eleva leggera nel cristallino silenzio che ci circonda.
Empia di domande senza risposta si perde nello spazio stellato.
Nella selvaggia località di Sandwich Harbour, dove dune di sabbia alte ed imponenti si tuffano dentro l’oceano, abbiamo percorso con un fuoristrada 4 x 4 un tratto di spiaggia dove ci si sente magicamente intrappolati tra la sabbia e l’oceano e dove i delfini ci hanno accompagnato giocando tra le alte onde che si infrangono sulla spiaggia.


Le dune di Sandwich Harbour sono fantastiche fotografie ed è stata un’entusiasmante avventura percorrerle su e giù col fuoristrada mentre il sole si spegneva nell’oceano.
La Namibia è stato il primo paese del mondo a citare esplicitamente la protezione dell’ambiente naturale nella propria costituzione. Il piano di conservazione della Namibia è basato sul principio della gestione comunitaria delle risorse naturali. Gran parte del suo territorio è incluso in aree naturali protette, parchi nazionali, e riserve faunistiche private.
Uccelli dai mille colori, springbok, orici gemsbok, antilopi, kudu, impala e zebre ci hanno accompagnato in tutto il percorso.


Nelle immense riserve abbiamo incontrato e avvicinato animali di ogni specie, grandi e piccoli mammiferi, felini africani, giraffe, zebre, facoceri, elefanti, rinoceronti.


Abbiamo viaggiato in questo paese sconfinato, terra di contrasti, di orizzonti senza fine e paesaggi indimenticabili.
La bellezza della natura si è manifestata splendidamente e ci ha conquistati per l’ennesima volta.
Namibia – un viaggio tra colori ed emozioni
L’evento si è svolto sabato 17 novembre presso la sede di Artenova, in vicolo della Canonica 3b a Novara, in concomitanza con la mostra collettiva “Luci e Ombre”. Ha riscosso un grande successo. Eva Boglio ci ha affascinato con la sua narrazione del viaggio, mentre Carlo Muscarello con le sue fotografie ci ha immersi nell’atmosfera delle vaste e remote terre della Namibia.




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